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Incendio di San Cataldo: abbattuti gli alberi bruciati ed estirpata la quasi totalità della necromassa

abbattuti gli alberi bruciati

A un anno di distanza dal devastante incendio che ha colpito la marina di San Cataldo, interessando una superficie boscata di circa 19 ettari di pineta artificiale e 21 ettari di macchia mediterranea, l'operazione di estirpamento e allontanamento della necromassa ha coperto quasi tutte le aree attraversate dal fuoco.

Le fiamme, che hanno minacciato complessi residenziali, danneggiato giardini privati e alcune abitazioni, hanno interessato 52 particelle catastali, prevalentemente di proprietà di persone fisiche o giuridiche, e solo marginalmente appartenenti a Enti Pubblici come il Comune di Lecce, la Provincia di Lecce e la Regione Puglia.

L'ordinanza sindacale n. 684 del 09/04/2024, emanata dopo una precisa ricognizione dei danni e un'accurata istruttoria tecnico-amministrativa degli uffici comunali, è stata voluta dal Comune di Lecce per tutelare la pubblica incolumità.

Il provvedimento ha dato il via alla fase di abbattimento degli alberi instabili o a imminente rischio di caduta, entro una fascia tagliafuoco di 20 metri dalle strade e dagli insediamenti residenziali, e la rimozione della necromassa presente sul terreno a causa degli alberi bruciati collassati.

Il taglio e la rimozione della vegetazione completamente bruciata sono stati subordinati al nulla osta del Dipartimento Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale - Sezione Coordinamento Servizi Territoriali di Lecce, sollevando i proprietari dall'onere di ottenere una specifica autorizzazione ai lavori, essendo tale permesso assorbito dall'ordinanza sindacale.

Grazie a una complessa procedura, la necromassa viene estirpata, essiccata, tritata, cippata e sanificata. Al termine dell'intervento, saranno prodotte 1880 tonnellate di biomassa, utilizzata integralmente per la produzione di energia elettrica.

Questo ha permesso di rendere l'intervento completamente gratuito per i sei proprietari dei terreni maggiormente interessati dall'incendio del 25 luglio scorso.

La Provincia di Lecce ha anche provveduto allo sfalcio delle canne lungo le scarpate.

Secondo gli adempimenti di legge, le particelle delle aree percorse dal fuoco a San Cataldo saranno inserite nell'elenco aggiornato del catasto incendi, annualmente deliberato dalla giunta comunale sulla base della perimetrazione trasmessa dai Carabinieri forestali.

“Su queste aree sono vietate per cinque anni le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale, salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell'Ambiente e per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorse dal fuoco, il pascolo e la caccia” precisa l’Assessore alla Polizia Locale e alla Protezione Civile, Giancarlo Capoccia.

“L’obiettivo del divieto quinquennale è permettere alla zona boschiva colpita di riacquistare le caratteristiche antecedenti l’incendio. Ci auguriamo che la Natura faccia il suo corso e restituisca presto almeno in parte il patrimonio arboreo perduto. Dal canto nostro, l’attenzione sui controlli di tutti quei terreni incolti, in stato di abbandono o a riposo, rimarrà sempre altissima. Non bastano le ordinanze che dichiarano il periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi e di interfaccia, ma bisogna farle rispettare”.

Ultimo aggiornamento: 26 luglio 2024