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Incontro per le Strategie urbane territoriali Polo Ocse

Open Space di Palazzo Carafa

Strategie urbane territoriali e miglioramento della capacità amministrativa, il Comune di Lecce incontra i sindaci di 23 Comuni vicini afferenti il Polo Ocse (Organizzazione per la coesione e lo sviluppo economico). Nell'Open space di Palazzo Carafa, il sindaco Adriana Poli Bortone, il capo di gabinetto Angelo Tondo, il dirigente all'Urbanistica Maurizio Guido e la responsabile della Programmazione strategica e PNRR Teresa Magrini, hanno presentato la "Ricognizione per l'individuazione dei due Comuni aggregati al Polo di Lecce".

Il Comune, infatti, ha avviato l'iter per la condivisione delle proposte progettuali per l'accesso al finanziamento nell'ambito del Programma regionale Puglia Fesr-Fse+ 2021-2027 Azioni 9.1 e 9.2. La finalità è "Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane". Nella definizione della Strategia urbana territoriale, il Comune di Lecce ha la facoltà di aggregarsi al massimo con due Comuni afferenti allo stesso Polo, individuati all'interno del medesimo "Sistema locale del lavoro".

Quest'ultimo è definito utilizzando i flussi degli spostamenti giornalieri casa-lavoro rilevati in occasione dei censimenti.

I Comuni coinvolti sono quelli di Arnesano, Calimera, Campi, Caprarica, Carmiano, Castrì, Cavallino, Guagnano, Lequile, Lizzanello, Martignano, Melendugno, Monteroni, Novoli, Salice, San Cesario, San Donato, San Pietro in Lama, Squinzano, Sternatia, Surbo, Trepuzzi e Vernole.

All'individuazione delle strategie urbane territoriali e alla selezione dei relativi interventi di rigenerazione urbana si procederà attraverso procedura negoziale, che sarà divisa in due fasi:

Fase 1:

  • selezione della proposta progettaule volta a definire il modello di
    governance (Azione 9.2);
  • selezione della proposta di Strategia urbana territoriale (Azione 9.1)

Fase 2:

  • selezione degli interventi a valere sulla Strategia urbana
    territoriale approvata nella fase 1 (Azione 9.1).

La Strategia urbana territoriale definita ad esito dei processi partecipativi - di cui alla proposta candidata a valere sull'Azione 9.2, pena l'inammisssibilità - deve essere espressione delle esigenze condivise con gli attori locali portatori di interesse, così come risultanti da processi partecipativi documentati, ed incentrata su uno o più dei seguenti temi:

  • rigenerazione delle aree urbane attraverso interventi di recupero a
    livello di infrastrutture e servizi nel rispetto della sostenibilità
    ambientale, con azioni volte all'inclusione sociale e alla lotta alla
    povertà;
  • valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale;
  • valorizzazione dell'offerta turistica innovativa e sostenibile.

Per l'Azione 9.2 di attuazione degli interventi previsti nella strategia, al Polo potrà essere concesso il contributo di 5.093.339,85 euro a copertura delle spese ammissibili. Nel caso in cui la Strategia, e gli interventi attuativi, preveda l'aggregazione al Polo di un altro Comune, il contributo sarà aumentato di un milione di euro; nel caso dell'aggregazione di due Comuni, il contributo sarà elevato di tre milioni di euro.

Per l'Azione 9.1, in ragione dei processi partecipativi (obbligatori e facoltativi) che si intendono attuare, il Polo, in qualità di soggetto proponente, può presentare una specifica proposta progettuale volta ad individuare i beni e i servizi necessari a realizzare il rafforzamento della propria capacità amministrativa in funzione della Strategia territoriale da attuare, disponendo un contributo massimo di 264.096,60 euro, a copertura delle spese ammissibili.

Tra i requisiti obbligatori per l'ammissione, quello in base al quale "ciascun intervento proposto deve essere coerente con il Documento programmatico di rigenerazione urbana (Dpru) o Programma di rigenerazione urbana".

Ultimo aggiornamento: 27 gennaio 2025