
Nella mattinata del 30 maggio 2022 si è tenuto presso il Tribunale di Lecce un incontro istituzionale relativo alla realizzazione della
Cittadella della Giustizia, per la quale il Ministero della Giustizia ha già stanziato 70 milioni di euro. Si è trattato del primo incontro utile dopo la presentazione completa, da parte dell’Agenzia del Demanio, dello studio propedeutico alla realizzazione della cittadella sulla prima proposta progettuale, che prevede la localizzazione su terreni posti in Via Adriatica sulla Lecce-Torre Chianca.
Uno studio, quello dell’Agenzia del Demanio, che ha quantificato il fabbisogno finanziario per la realizzazione dell’opera in 317 milioni di euro (ben oltre le risorse oggi disponibili) ed evidenziato diverse criticità di natura urbanistica. Si legge nello studio relativo alle criticità di natura urbanistica sulla scelta del sito: “
l'area è ubicata nell'agro leccese in un'area ‘vasta’, lontana da insediamenti umani di dimensioni significative, scarsamente dotata di accessi”. “
L'area non è dotata di sottoservizi ed è priva di servizi di trasporto pubblico [...] comporterebbe la realizzazione di una rete di sottoservizi per dotarla di un sufficiente collegamento ai servizi pubblici ed una riorganizzazione infrastrutturale, in particolare del trasporto pubblico locale, che graverebbe in modo pesante sulla città di Lecce”. E ancora: “
la collocazione nell'area agricola vasta e la realizzazione di nuove infrastrutture necessarie all'insediamento, potrebbero essere causa di interventi di trasformazione del suolo che oggi non sono contemplato dallo strumento urbanistico generale, ma che sarà assolutamente necessario governare onde evitare il proliferare di fenomeni incontrollati di diffusione urbana”. Secondo lo stesso studio, inoltre, per la realizzazione della Cittadella della Giustizia sulla Lecce- Torre Chianca, ai 317 milioni stimati andrebbero aggiunte
ulteriori somme relative alla realizzazione di opere infrastrutturali aggiuntive, come ad esempio l’adeguamento delle uscite della Tangenziale.
Preso atto delle criticità evidenziate dell’Agenzia del Demanio sul sito inizialmente individuato, il Comune di Lecce si è incaricato di portare al tavolo odierno una
ipotesi localizzativa alternativa, finalizzata alla realizzazione della Cittadella della Giustizia, ma
con costi e impatti ambientali notevolmente ridotti. L’ipotesi, offerta alla valutazione dell’Agenzia del Demanio, del Ministero della Giustizia e degli altri soggetti interessati alla realizzazione dell’opera, è stata redatta dall’Ufficio di Piano del Comune di Lecce, afferente all’assessorato alle Politiche Urbanistiche, che ha intrapreso da tempo il percorso di redazione del Piano Urbanistico Generale della città, partendo da solidi elementi conoscitivi del territorio.
I suoli alternativi individuati dal Comune sono
proprietà comunale e l’Ente li cederebbe a titolo gratuito per la realizzazione della Cittadella. Sono situati sulla Lecce – San Cataldo, sul lato sinistro della carreggiata in uscita della città, a circa 500 metri dal ponte della Tangenziale Est e a un chilometro dallo Stadio Via del Mare.
Diversi i punti di forza individuati dal Comune e riportati in uno studio offerto alla valutazione degli Enti: l’area è
già servita da sottoservizi e non necessiterebbe di molte opere di urbanizzazione primaria invece necessarie sull’area precedentemente individuata; “
l’adiacenza all’asse stradale Lecce San Cataldo e la vicinanza all’uscita 7 A-B della Tangenziale, su cui è possibile immaginare in futuro un sistema di trasporto pubblico locale ad alta efficienza (TOD)”; “l
’utilizzo di infrastrutture stradali e parcheggi esistenti” (piazzale Stadio); la “
proprietà comunale” dei suoli.
La proposta del Comune salva anche l’esigenza di avviare ad una
funzione sociale i suoli confiscati alla mafia sulla Lecce Torre – Chianca. Secondo la proposta del Comune quei suoli potrebbero diventare “
un Parco agro-silvo-pastorale con valenza educativa, attraverso una operazione che vedrebbe la collaborazione tra Ministeri della Giustizia, della Transizione Ecologica, Università del Salento e Comune di Lecce e che potrebbe portare alla nascita di una impresa sociale modello”.