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Patto per Lecce tra lo Stato e il Comune per il riequilibrio strutturale

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È stato sottoscritto tra il sindaco Carlo Salvemini e il delegato del Presidente del Consiglio, sottosegretario Alfredo Mantovano, l’Accordo tra lo Stato e il Comune di Lecce per il riequilibrio strutturale, ai sensi dell'articolo 43, comma 2, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, - c.d. decreto Aiuti – convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91.

L’accordo, denominato “Patto per Lecce”, fa seguito alla delibera di indirizzo approvata in Consiglio comunale a giugno scorso, e consentirà al Comune di Lecce di avviare un percorso di riequilibrio strutturale per il recupero del disavanzo, di potenziare l’attività di accertamento e riscossione dei tributi, migliorare la gestione e valorizzazione del patrimonio, attuare i finanziamenti relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e incrementare la qualità, la quantità e la diffusione su tutto il territorio comunale dei servizi erogati alla cittadinanza.  

Sulla base dell’accordo il Comune di Lecce dovrà presentare entro 120 giorni – previa approvazione del Consiglio comunale – la riformulazione del Piano di riequilibrio approvato a gennaio 2019. Per il periodo di due anni dalla sottoscrizione al Comune di Lecce non potrà essere imposta la dichiarazione di dissesto, a condizione che l'ente rispetti l'impegno di deliberare le misure concordate entro i termini previsti, misura che “salva” l’ente anche dagli esiti del ricorso attualmente pendente presso le Sezioni Riunite della Corte dei conti relativo alla mancata approvazione, giunta nel dicembre 2021, del precedente Piano di riequilibrio da parte della Sezione Puglia della Corte dei Conti.  

Un anno fa la bocciatura del Piano di riequilibrio da parte della Sezione Puglia della Corte dei conti preannunciava la possibile dichiarazione di dissesto dell’Ente – dichiara il sindaco Carlo Salveminioggi siamo qui a presentare il rilancio del percorso di risanamento finanziario e organizzativo del nostro Comune. Ciò è stato possibile grazie a una iniziativa politica che ci ha visti protagonisti insieme ad Anci e alle forze parlamentari che hanno portato avanti due interventi legislativi fondamentali: la prima ha consentito agli enti in manovra di riequilibrio la riformulazione dei Piani alla luce delle ulteriori difficoltà provocate dalla pandemia, la seconda ha allargato ai capoluoghi una possibilità prima accordata solo alle città metropolitane, cioè la sottoscrizione di Patti con il governo che consentono di rivedere ulteriormente le misure previste dai Piani a fronte di interventi di efficientamento della macchina amministrativa. Ora siamo al lavoro con diversi parlamentari per l’approvazione di un emendamento bipartisan che garantisca anche risorse finanziarie alle città medie per ridurre ulteriormente le quote di disavanzo a cui far fronte. Ringrazio il Governo per la celerità con la quale ha dato seguito al percorso intrapreso con il precedente e in particolare il sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha sottoscritto il Patto per Lecce delegato dalla Presidente del Consiglio”. 


Il dettaglio delle misure previste dall’Accordo 

Il riequilibrio strutturale si comporrà di diverse misure. Prima tra tutte l’incremento dell’aliquota dell’addizionale comunale all’IRPEF limitatamente ai redditi superiori ai 28.000,00 euro per un’aliquota del 4 per mille. Altre misure previste dall’accordo sono l’incremento della riscossione delle entrate di Palazzo Carafa, in altri termini della capacità del Comune di riscuotere i propri crediti; il potenziamento degli uffici coinvolti dall’utilizzo dei fondi del PNRR; l’incremento degli investimenti in città grazie alle risorse garantite dal PNRR e da altre fonti comunitarie; l’aumento del tasso di copertura dei servizi a domanda individuale; la riduzione della spesa per interessi sulle anticipazioni di tesoreria; la riduzione della spesa per prestazioni di servizi, con un minore ricorso agli affidamenti all’esterno; l’incremento delle entrate da sanzioni per violazioni al Codice della Strada grazie al potenziamento di personale e strumenti della Polizia Locale. 

Il Patto per Lecce prevede, oltre alla copertura delle quote di disavanzo previste dal Piano di riequilibrio, che il Comune potenzi gli uffici comunali, al momento afflitti da una carenza di personale pari a circa la metà della dotazione organica consentita. A parziale copertura di questo deficit, le maggiori entrate derivanti dall’applicazione delle misure previste dal Piano consentiranno l’assunzione di 50 nuove unità di personale destinate a migliorare la capacità e l’efficienza operativa del Comune. 


Le previsioni di gettito e il peso dell’aumento dell’IRPEF

L’incremento del 4 per mille dell’aliquota dell’addizionale comunale all’IRPEF limitatamente ai redditi superiori ai 28.000,00 riguarderà 17.096 sul totale dei 62.960 contribuenti leccesi e produrrà a partire dal 2023 un gettito di 1,6 milioni in più all’anno. La scelta di interessare esclusivamente i redditi medi e alti, esentando dall’aumento i redditi minori di 28mila euro, è ispirata al principio di progressività della tassazione, sancito dall’art 53 della Costituzione. I servizi economico finanziari del Comune hanno elaborato, in sede di tavolo di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze finalizzato alla scrittura del Patto, una proiezione dell’impatto della misura sui redditi dei contribuenti coinvolti. A titolo esemplificativo, per le fasce di reddito ai fini IRPEF che vanno dai 28mila euro ai 50 mila euro (circa 12.021 contribuenti), gli aumenti saranno contenuti dai 52,63 euro ai 79,72 euro all’anno. Chi guadagna tra 100mila e 120 mila euro (441 contribuenti leccesi) pagherà 195,09 in più all’anno. Chi guadagna più di 300mila euro (68 contribuenti leccesi) pagherà 1006 euro in più all’anno. 

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Il Piano assunzionale 

Le 50 nuove unità di personale, 39 categorie C e 11 categorie D, che il Comune di Lecce potrà assumere saranno reperite sia tramite concorso pubblico sia facendo ricorso a procedure di mobilità per una quota residuale. Le unità di personale saranno impiegate principalmente per assicurare il raggiungimento degli obiettivi sanciti dal Patto per Lecce: migliorare la capacità del Comune di riscuotere i propri crediti, realizzare in città gli investimenti previsti dal PNRR, dal Contratto Istituzionale di Sviluppo e dagli altri programmi comunitari, incrementare la qualità e la diffusione su tutto il territorio comunale dei servizi erogati alla cittadinanza. Tutti i settori dell’amministrazione potranno beneficiare delle nuove assunzioni, secondo i fabbisogni urgenti segnalati dalle rispettive dirigenze. 

In particolare, alla Segreteria Generale saranno destinate 3 unità di categoria C; agli Affari generali 1 unità D e 3 unità C; alla Programmazione Strategica e Coordinamento PNRR 1 unità categoria D e 3 unità di categoria C; al Servizio economico e finanziario 2 unità di categoria D e 4 unità di categoria C; all’Ambiente e gestione verde pubblico  3 unità di categoria C; all’Urbanistica 5 unità di categoria D e 1 unità di categoria C; ai Lavori Pubblici  4 unità di categoria C; alla Cultura, Spettacolo e Pubblica Istruzione 2 unità di categoria D, 1 unità C; al Welfare 2 unità di categoria C; all’Anagrafe 4 unità di categoria C; all’Innovazione Tecnologica 4 unità di categoria C; alla Polizia Locale e Mobilità 7 unità di categoria C. 
 
Ultimo aggiornamento: 21 dicembre 2022