
Arriva a Lecce, dal 20 marzo al 3 novembre 2025, presso gli spazi delle Mura Urbiche, I Love LEGO, la mostra dei record che ha già visto ben oltre 1 milione di visitatori nelle sue tappe in giro per il mondo: una mostra pensata per sognare, divertirsi e riscoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di interi mondi in miniatura.
La mostra è prodotta ed organizzata da Mandarino sas, in partnership con Piuma e il patrocinio del Comune di Lecce e con lo sponsor di Banca Popolare Pugliese e Corepla.
Decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno a comporre vere e proprie opere di architettura e ingegneria: dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati coi moduli più famosi al mondo. Milioni di mattoncini ma non solo. Tra 5 fantastici diorami costruiti grazie alla collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti privati, gli spazi delle Mura Urbiche di Lecce saranno invase da tante installazioni che renderanno la mostra unica. Inoltre, in una specifica sezione del percorso di mostra, saranno presenti anche gli oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “omini lego” dall’artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali, omaggiando icone del passato ma anche della contemporaneità come il cantautore Lucio Dalla.
All’interno del costo del biglietto è consentito anche l’accesso agli scavi archeologici delle Mura Urbiche e nel Giardino di Palazzo Giaconia. Il percorso monumentale delle Mura Urbiche di Lecce tiene insieme storia, architettura, paesaggio, urbanistica, custodendo testimonianze millenarie della città. Fortificata in età messapica, romana e medievale Lecce è oggetto, nella metà del Cinquecento, di una nuova cinta muraria per volontà dell’imperatore Carlo V d’Asburgo. Il pericolo ottomano era alle porte attraverso i Balcani e minacciava i suoi domini meridionali, così Carlo V, sul cui impero non calava mai il sole, decide di costruire un sistema di fortificazioni lungo le più importanti città del Viceregno, utilizzando innovative soluzioni militari, con bastioni angolari in grado di resistere al fuoco delle nuove armi da guerra a difesa dei tratti rettilinei.
A Lecce l’incarico di ricostruire mura e castello fu affidato nel 1539 all’architetto e regio ingegnere militare Gian Giacomo dell’Acaya che riprende il tracciato medievale ma avanza a settentrione con uno sperone a tenaglia dovendo inglobare il convento dei minimi. E’ questo l’unico tratto superstite della cinta muraria, costituito dal Bastione di San Francesco e da due fronti rettilinei di muratura ciclopica. Presente la firma dell’architetto Gian Giacomo dell’Acaya in un capitello triplice rovesciato, all’interno dell’ambiente a tutto sesto. Diversi i ritrovamenti: tratti di una strada romana del IV secolo collegamento con la via Appia, fortificazioni federiciane, graffiti come il cavaliere inciso sulla muratura esterna, vasellame del IV e il III sec. a.C., frammenti lapidei cinquecenteschi e settecenteschi, persino un tetragramma musicale, croci, numeri, stemmi, a ricordare l’uso militare e carcerario del luogo fino al ‘900. Dalla fortificazione con un camminamento si arriva al giardino di Palazzo Giaconia, edificio del Cinquecento cui si accede dal fossato e da piazza Peruzzi. Realizzato a ridosso delle mura intorno 1546 dal monsignore leccese Angelo Giaconìa, vescovo di Castro passa nel 1593 a Vittorio dè Prioli, umanista e sindaco di Lecce. Rimaneggiato nei secoli, il palazzo aveva un ampio impluvium che dava su di un lungo giardino con colonne, bassorilievi, iscrizioni, statue raccolti dagli scavi praticati a Lecce, Rudiae e Salàpia. Di tutto questo oggi rimane un maestoso albero di alloro alto 20 metri, vestigia di un folto laureto, una selezione di piante e fiori che rimandano alle essenze presenti in origine e due bassorilievi in pietra leccese con la scena di Davide e Golia dello scultore architetto leccese Francesco Antonio Zimbalo e un Davide che scrive i salmi attribuito a Gabriele Riccardi. I giardini sono limitati dalle mura e dalla loro sommità si affaccia un pergolato in ferro battuto con colonne seicentesche. Uno spettacolo da cui ammirare la città sotto la luce abbacinante e affascinane di “un sud del sud dei santi” (C. Bene)
La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone. La mostra non è sponsorizzata da LEGO ed è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti del mondo.