
Lecce e Rudiae, due città "sorelle", due anfiteatri ed un intreccio storico appassionante che rivela la grande importanza di questi luoghi
nelle fasi della Roma repubblicana e poi imperiale. È una circostanza
unica quella di avere così vicine tra loro due testimonianze
archeologiche di questa rilevanza, stratificazioni straordinarie che
Comune, Ministero dei Beni culturali e Università vogliono continuare ad
indagare, scoprire e valorizzare.
Dei progetti di valorizzazione dei principali siti archeologici del
capoluogo si parlerà giovedì 29 maggio, alle 18.30, nella
Biblioteca di Ognibene (complesso degli Agostiniani) in occasione
dell'incontro dal tema "Lecce, una città, due anfiteatri romani", il
quarto di una serie di appuntamenti di studio.
A svelare gli aspetti più
sorprendenti di queste antiche testimonianze monumentali saranno il
professor
Francesco D'Andria e l'archeologo
Pio Panarelli, curatore
responsabile dell'area di Rudiae.
Sullo sfondo i finanziamenti stanziati dallo Stato per la valorizzazione
dell'anfiteatro adrianeo di Lecce e per la nuova campagna di scavi che
riguarderà il sito di Rudiae, dove recenti rilievi geofisici hanno
rivelato la presenza di un altro grande monumento pubblico ancora celato
nei terreni, probabilmente un teatro.
L'incontro servirà anche a fare il punto sullo stato dei
programmi di ricerca e valorizzazione, per i quali dovrà essere
costituito un tavolo di lavoro con esperti e rappresentanti delle
istituzioni coinvolte, per individuare le soluzioni possibili e quelle
più idonee a mettere in risalto le antiche strutture.
"C'è tanto lavoro da fare e molte esigenze da contemperare, soprattutto
nel caso dell'anfiteatro di Lecce, inserito in un contesto urbano da
tempo consolidato, fra edifici pubblici, privati, chiese e attività
commerciali - ribadisce il sindaco Adriana Poli Bortone - Il percorso di
valorizzazione è stato avviato ed ora si dovranno stabilire step e
ipotesi di intervento. Una certezza, al momento, è quella della
sistemazione degli ambulacri dell'anfiteatro di Lecce, che potranno
essere resi fruibili e divenire una sorta di museo per l'esposizione dei
reperti venuti alla luce durante gli scavi nella stessa arena
gladiatoria. Ma tutto dovrà essere frutto di confronto e
approfondimento tra gli esperti e le istituzioni coinvolte. L'obiettivo
è ben chiaro: migliorare la conservazione e potenziare l'attrattività
del nostro patrimonio archeologico attraverso iniziative e idee che ne
rendano ancor più riconoscibili la storia, gli elementi architettonici
ed estetici. Ma c'è anche bisogno di creare un collegamento funzionale
tra i vicini siti di Lecce e Rudiae. Un circuito storico, insomma,
capace di ampliare l'area di interesse per i visitatori e di connettere
storicamente e culturalmente queste due antiche, straordinarie realtà
che ci sono state consegnate in eredità dalle civiltà messapica e romana".