Bosco di Lecce di Yuval Avital, promossa dal Comune di Lecce - Assessorato alla Cultura, MUST – Museo Storico della città di Lecce e sostenuta e finanziata da Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Polo Biblio-Museale di Lecce e concepita in collaborazione con Fondazione Biscozzi | Rimbaud, è un complesso progetto di arte relazionale che mette in dialogo l’artista e la città in un processo di creazione collettiva, di performance, riti d’arte, composizioni materiche e co-creazioni realizzate insieme alla cittadinanza, trasformando idealmente gli abitanti di Lecce in alberi e la città in un bosco umano.
Il progetto è curato da Lorenzo Madaro (Polo Biblio-Museale di Lecce) con il coordinamento di Federica Tornese.
Il coinvolgimento di un artista internazionale nel tessuto umano, culturale e sociale di una città mette in relazione tradizioni antiche e la contemporaneità dell’hic et nunc divenendo uno strumento di doppia valenza. Da una parte la cittadinanza ha occasione di creare internamente un contatto diretto e un dialogo creativo che può diventare, grazie a reti interdisciplinari nate attorno al progetto, catalizzatore di trasformazioni sociali e futuri progetti.
La centralità del rapporto tra Uomo, Animale e Natura nella ricerca artistica di Yuval Avital ha portato l’artista, fin dal suo primo incontro con la città di Lecce, a pensare al concetto del Bosco e dei tanti significati simbolici ad esso collegati. I boschi, in particolare quelli di leccio, in passato hanno coperto l’intero territorio del Salento tanto da dare a Lecce il suo nome. Essi racchiudono nella loro stessa essenza la complessità della molteplicità e l’unicità e rilevanza di ciascun componente, la coesistenza e la saggezza della natura, l’equilibrio e l’armonia organica, la privazione del rigore, della linea retta, ma anche il collegamento tra terra e cielo, radici, ascensione.
Bosco di Lecce è una riflessione sul concetto di bosco, su quale sia il nostro rapporto con l’ambiente naturale e socio-culturale e su quali insegnamenti preziosi possiamo estrarre da esso. Il bosco è simbolo della dualità tra unico e molteplice, elementi centrali anche nella pratica artistica di Avital che nella complessità delle sue opere lascia grande spazio all’individualità.
Per l’artista tutti coloro che desiderano prendere parte alla creazione artistica possono esserne coinvolti. Il rapporto e l’unione con la città vuole raggiungere ogni quartiere e avvicinare la cittadinanza.
Nella sua pratica artistica, Yuval Avital si interessa poco del concetto di mimesi, limitata è l’importanza riservata alla rappresentazione della cosa stessa, i punti chiave, per lui, sono: arrivare ad un’intesa con i performers, che porta all’esplorazione di una verità reciproca, storica ed emotiva; e diventare portavoce di un’autenticità taciuta da tempo. Dentro questo meccanismo non c’è bisogno di professionismo, basta creare una connessione con il proprio io profondo, lasciandogli spazio di movimento ed evasione.
Nelle opere di Avital è dunque più importante la verità del gesto che il suo aspetto estetico.
Fasi del progetto: mappatura, produzione e restituzione
Centrale in un progetto di arte relazionale è la fase di mappatura-progettazione, in questi mesi, Avital ha delineato attraverso incontri, sopralluoghi e riflessioni con numerose associazioni, individui, artisti e capi comunità i contenuti dell’opera relazionale racchiusi in un taccuino realizzato appositamente dall’artista. Enti coinvolti ad oggi: Museo Castromediano, Must, Tessitura Tre Campane, Confartigianato di Lecce, Conservatorio Tito Schipa, 167 rEvolution, Chiesa San Giovanni Battista, WWF Salento, The Green March, Villeggiatura in Panchina, Delta Garden, Ecomuseo delle Bonifiche (Frigole), Balletto del Sud, Siciliano Italian Handmade, Terra del fuoco mediterranea, Coro lirico di Lecce di Linda Coclite, Koreia.
Nel mese di settembre e ottobre, in occasione della sua residenza presso la città, l’artista Yuval Avital lavorerà all’interno dell’ex chiesa di San Giovanni di Lecce, che sarà un atelier aperto alla cittadinanza.
Numerose azioni d’arte tra laboratori di creazioni materiche e performance collettive daranno vita ad una serie di opere visive partecipative, performance site-specific saranno realizzate con la cittadinanza, con un focus su corpo e voce, elementi centrali dell’espressività umana. Inoltre, dipinti dell’immagine collettiva del bosco in grande scala saranno co-creati con la cittadinanza.
Il risultato artistico si concretizzerà in una serie inedita di opere audiovisive delle performance realizzate con la cittadinanza (minimo 5 opere video-art e una serie fotografica di minimo 50 opere) che saranno presentate negli spazi del MUST, Museo della città di Lecce, così come in ambiti museali nazionali ed internazionali.
Calendario residenza
25 settembre – 6 ottobre: avvio riprese di individui e piccoli gruppi di persone nella città di Lecce, seguendo la performance piece di Avital intitolata “radici”; laboratori creativi di arte relazionale in vari luoghi della città.
30 settembre: talk presso Convitto Palmieri con interventi di Luigi De Luca, il curatore del progetto Lorenzo Madaro e l’artista Yuval Avital.
10 – 22 ottobre 2023: avvio riprese di grandi gruppi di persone (20-100 persone a ciascun set) nella città di Lecce seguendo la performance piece di Avital intitolata “Boschi”, laboratori creativi di arte relazionale in vari luoghi della città e incontri tra artista e cittadinanza.
Per informazioni sul progetto e per la partecipazione alle singole azioni scrivere a: boscodilecce@yuvalavital.com
Yuval Avital - breve biografia
L’artista e compositore Yuval Avital (Gerusalemme 1977) vive tra Milano e il Salento e con 22 mostre personali e 11 collettive è considerato uno dei più importanti artisti contemporanei italiani. Attraverso l’utilizzo di diversi medium artistici (pittura, fotografia, scultura, installazioni sonore, video-arte, performance), Avital crea esperienze oniriche immersive in grado di inglobare nell’individualità del singolo con cui interagisce, la complessità del pubblico a cui si rivolge sviluppando le sue opere in una varietà di spazi, tra cui luoghi pubblici, siti archeologici industriali, teatri e musei, sfidando le tradizionali categorie cristallizzate che separano le arti.
Nel suo lavoro è centrale la relazione con l’Altro, nelle sue mostre, negli eventi artistici, nelle installazioni immersive, nelle opere totali, nei "rituali" musicali su larga scala e nei concerti si possono trovare ballerini, ensemble di musica contemporanea, maestri di antiche culture, individui o comunità, proiezioni video multiple, ambienti tattili meditativi, strumenti tecnologici avanzati, materiali d'archivio, dati scientifici, sculture sonore, murales site-specific su larga scala e film d'arte.