
"I diritti dei bambini devono essere rispettati tutti i giorni
dell'anno".
Il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, ha partecipato
in piazza Sant'Oronzo alla
manifestazione conclusiva
della Marcia dei bambini, partita da Porta Napoli, animata da
oltre seicento scolari di istituti del primo ciclo, sia statali sia
paritari. L'iniziativa è stata organizzata dall'Assessorato alla
Pubblica istruzione, in collaborazione con l'istituto comprensivo "E. De
Amicis", in occasione della Giornata mondiale dei diritti dei bambini,
istituita dalle Nazioni Unite per ricordare l'adozione della Convenzione
Onu del 1989 relativa ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza,
ratificata in Italia con la legge 176 del 27 maggio 1991.
Sono
intervenuti anche l'assessore alla Pubblica istruzione, Luciano
Battista; la presidente del Comitato regionale Unicef, Giovanna
Perrella; la dirigente del "De Amicis", Alessandra Del Prete; il sindaco
del consiglio comunale dei ragazzi, Pierluigi Salomi.
Il sindaco Poli Bortone ha sostenuto che bisogna ricordarsi ogni giorno
dei diritti dei bambini, quei diritti che loro stessi hanno scritto su
cartelloni e affidato simbolicamente a palloncini appesi ai rami
dell'albero nelle vicinanze del Sedile.
Poi, un invito ad un confronto e
ad una partecipazione alla vita della città sempre più intensa. Prossimo
appuntamento: il 5 dicembre alle ore 17 di nuovo in piazza Sant'Oronzo a
cantare per l'accensione dell'albero di Natale.
"Nel 1946, all’indomani di un mondo ferito, l’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite istituì il fondo d’emergenza Unicef per portare sollievo
ai bambini travolti dalle conseguenze della guerra - ricorda il sindaco
Poli Bortone - Quella che nacque come una risposta a una contingenza
drammatica divenne presto una presenza stabile, un faro che da allora
illumina, in ogni angolo del pianeta, il cammino della tutela
dell’infanzia e dei diritti dei più piccoli.
Ricordo oggi questa origine perché, nella Giornata dell’Infanzia,
sentiamo più che mai quanto sia necessario esercitare coraggio,
responsabilità e lucidità per garantire ai bambini la protezione che
meritano. Oggi la guerra in Ucraina, il dramma che colpisce la Palestina
e tanti altri conflitti ancora aperti ci restituiscono, purtroppo,
l’immagine di un’infanzia nuovamente violata, privata troppo presto del
diritto alla serenità e alla spensieratezza.
Ma la verità è che non sono solo le guerre lontane a minacciare la vita
e il futuro dei bambini. Anche qui, nella nostra quotidianità, in Paesi
che vivono in condizioni di pace e democrazia, persistono insidie che
intaccano la loro sicurezza, il loro equilibrio, la loro crescita.
Persino, a volte, la loro stessa vita.
È solo di alcune ore fa il dramma familiare che, in un paese del nostro
Salento, a pochi chilometri da Lecce, ha strappato alla vita un bambino
di nove anni, del tutto incolpevole delle gravi tensioni che avevano
minato la stabilità del suo nucleo familiare. La consapevolezza di
quanto l’infanzia sia un’età fragile, esposta a rischi visibili e
invisibili, ci chiama - istituzioni, famiglie, comunità educante - a
un’alleanza ancora più salda, più vigile e più concreta.
Il mio desiderio, come sindaco, è che Lecce sia ogni giorno di più una
città capace di custodire i suoi bambini - continua il primo cittadino -
una città che li protegga nei luoghi che vivono, che offra loro spazi
sicuri per giocare, crescere, incontrarsi; una città con strutture
accoglienti, ambienti in cui scoprire talenti, coltivare passioni,
diventare sé stessi in armonia con gli altri. Perché investire su questo
significa investire sul loro futuro, e dunque sul nostro.
Abbiamo il dovere di farlo con cura, con dedizione, con uno sguardo
lungo. Perché il loro benessere è il nostro benessere. Il loro futuro è
il futuro della nostra comunità e del nostro Paese.
A tutti i bambini, alle loro famiglie, e a tutti gli insegnanti che ogni
giorno li accompagnano con pazienza e amore nel loro cammino di
crescita, rivolgo il mio augurio più sincero per la Giornata
dell’Infanzia - è il saluto di Adriana Poli Bortone - Che sia un
richiamo alla responsabilità, ma anche alla speranza. Sempre".