Menu
Città di LecceCittà di Lecce
Home > L'amministrazione > Settori > Pianificazione e sviluppo del territorio – Manutenzioni ERP > Progetti > Piano Comunale delle Coste

Piano Comunale delle Coste

Piano Comunale delle Coste

Lunedì 11 luglio 2022 il Consiglio Comunale di Lecce ha approvato in via definitiva il Piano Comunale delle Coste, interamente consultabile a questo link:

https://download.comune.lecce.it:8081/comunelecce/PIANO_COMUNALE_DELLE_COSTE_2022/

Cos’è il PCC

Il Piano Comunale delle Coste è lo strumento di assetto, gestione, controllo e monitoraggio del territorio costiero comunale, redatto in coerenza al Piano Regionale delle Coste (P.R.C.) e ai pareri degli enti sovraordinati. L'ambito di applicazione del PCC riguarda il demanio marittimo per come individuato dal SID (Sistema informativo del Demanio marittimo). All’interno del demanio marittimo, il Piano disciplina le funzioni amministrative in materia di gestione e di uso dei beni e delle pertinenze per attività turistico-ricreative che sono state conferite dallo Stato alle Regioni e da queste ai Comuni. Inoltre, il Piano definisce indicazioni programmatiche di indirizzo riguardanti la fascia costiera più in generale, oltre il demanio marittimo, per garantire un equilibrato raccordo con l’entroterra.

Grazie alla pianificazione costiera, il Comune può facilitare e accelerare la transizione ecologica delle proprie spiagge a favore  dello sviluppo sostenibile, promuovendo la valorizzazione del settore turistico balneare e altri usi demaniali diversificati, sportivi, culturali e naturalistici, in armonia con la tutela del paesaggio e dell’ambiente, e garantire il diritto dei cittadini all’accesso e alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico.

Cosa c’è nel Piano

Il PCC è un insieme di documenti che si consultano in modo coordinato grazie al link pubblicato a inizio pagina. Questi si suddividono in disegni, mappe, e documenti scritti. I documenti del Piano sono: la Relazione illustrativa; le Norme Tecniche di Attuazione; le cartografie; le Relazioni specialistiche, Geologica e botanico vegetazionale e del Rischio archeologico, la bozza di Abaco delle attrezzature e dei materiali utilizzabili sulle spiagge che il Comune intende condividere con la Soprintendenza; il Report del Dibattito Pubblico che ha accompagnato il percorso del Piano.

Le Tavole cartografiche del piano sono suddivise in due gruppi:

1)   elaborati di analisi raggruppati nella serie A

2)   elaborati di progetto raggruppati nella serie B

Nelle tavole di analisi si possono consultare ad esempio le valenze paesaggistiche e le tutele della costa, la localizzazione dell’erosione costiera, la consistenza del demanio marittimo.

Nelle tavole di progetto si possono consultare tra i tanti elaborati la localizzazione dei lotti concedibili, le diverse tipologie di usi delle spiagge, il sistema dell’accessibilità.

La Carta della Resilienza è inclusa nell’allegato Atlante Cartografico Geologico che è parte integrante della Relazione Geologica.

Il Progetto Piano delle Coste - Dune a Spiaggiabella

Il progetto del Piano delle Coste di Lecce

La costa leccese ha una lunghezza di 21 chilometri sulla quale si affacciano numerose località marine: Torre Rinalda, Spiaggiabella, Torre Chianca, Montegrappa, Acquatina, Frigole, Torre Veneri, San Cataldo. Su di essa insiste un’area di interesse militare, nei pressi di Torre Veneri, esclusa dalla competenza amministrativa regionale e comunale, pari a circa 3,75 chilometri. La lunghezza della Linea di Costa Comunale (LC), dunque è di 17,25 chilometri, dei quali circa 4,4 chilometri fortemente caratterizzati da erosione costiera per la quale il Piano individua il monitoraggio come strumento attivo di gestione sostenibile delle spiagge. La Linea di Costa Utile ai fini della pianificazione comunale è di lunghezza pari 12,937 chilometri,al netto dei divieti di concessione stabiliti dalla normativa regionale, tra cui quelli entro le fasce di rispetto di beni storici e archeologici come il Molo di Adriano e le Torri costiere o di foci di bacini come l’Idume a Torre Chianca.

Il Piano suddivide l’intera costa in 5 Unità gestionali costiere (U.G.C.) a loro volta articolate al loro interno in 9 Sub-Unità, che rappresentano le unità territoriali di riferimento minime per il monitoraggio delle condizioni delle spiagge. Ogni Unità Gestionale Costiera è suddivisa in un sistema di “lotti” di spiaggia libera o concedibili.

Le 5 Unità gestionali costiere sono le seguenti:

1. Tratto tra Torre Rinalda e Torre Chianca (suddivisa in sub unità 1.1, 1.2 e 1.3);

2. Tratto tra Torre Chianca e Frigole (2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5 e 2.6);

3. Tratto tra Frigole e il molo sopraflutto del porto canale di San Cataldo;

4. Tratto tra il molo sottoflutto del porto canale di San Cataldo e il Faro di San Cataldo

5. Tratto tra il Faro di San Cataldo e l’impianto idrovoro delle Cesine

La Carta della Resilienza e il monitoraggio dell’erosione

La Carta della Resilienza è lo strumento del Piano che consente di valutare la capacità del sistema costiero di adattarsi e rispondere all’erosione costiera, un fenomeno naturale “dinamico”, che porta la costa a mutare negli anni, allargandosi o restringendosi. Per ogni U.G.C. della costa, la Carta individua per ogni porzione di costa una classe di resilienza: R1 alta, R2 media e R3 bassa.

La Carta della Resilienza è essa stessa un documento dinamico che muterà in funzione dell’aggiornamento dei dati rivenienti dal monitoraggio dell’erosione costiera che il Comune intende svolgere in collaborazione con i concessionari balneari. Le attività previste per il monitoraggio sono descritte e disciplinate all’interno delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano.

L’aggiornamento dei dati consentirà di avere una fotografia aggiornata dello stato di salute delle aree costiere in relazione all’erosione, di individuare specifiche azioni per contrastare questo fenomeno per garantire l’accessibilità collettiva alle spiagge, la loro tutela e la creazione di servizi, aggiornando periodicamente la “concedibilità” ai fini turistico-ricreativi.

Agli esiti del monitoraggio congiunto, da effettuarsi in modo continuativo per almeno tre anni, è subordinata la concedibilità di tutti i lotti per stabilimenti balneari e spiagge libere con servizi localizzati in aree in erosione, sia che questi lotti individuino concessioni già in essere, sia che riguardino nuove concessioni. Per questi lotti per i quali il Piano Regionale delle Coste vigente escluderebbe il rilascio di nuove concessioni demaniali fino alla verifica della cessazione dei fenomeni erosivi, il Piano ha confermato allo stato attuale la concedibilita’ con l’obbligo di effettuare il monitoraggio. L’esito del monitoraggio, che consentirà di aggiornare i dati, in assenza di azioni di mitigazione e contrasto dell’erosione, quali ad esempio la rigenerazione dei cordoni dunali, potrà portare alla conferma della concedibilità dei lotti o alla trasformazione degli stessi in Spiaggia Libera. Nel secondo caso, il Piano ha previsto un effetto compensativo con altre aree concedibili come Spiaggia Libera con Servizi, indicate come riserva e attualmente mantenute nello status di Spiaggia Libera.

I diversi usi del demanio marittimo

Il Piano Comunale delle Coste prevede un uso multifunzionale delle spiagge di Lecce aggiungendo agli usi balneari quelli sportiviculturali e naturalistici, con l’obiettivo di promuovere una fruizione sostenibile e diversificata 365 giorni della costa, valorizzando le specifiche risorse paesaggistiche locali, ricche di beni ambientali e culturali di grande pregio.

Secondo le previsioni del PRC, le modalità di utilizzo dell’area demaniale da parte dei comuni nell’ambito della pianificazione costiera possono essere di diversi tipi:

• Stabilimenti Balneari (SB), aree in concessione su cui si esercita attività turistico-produttiva tenute al rispetto di diversi parametri: devono garantire l’accesso pubblico alla spiaggia, anche per le persone con disabilità; possono avere aree destinate a parcheggio; il fronte mare occupato deve essere compreso tra i 20 e i 150 metri lineari al massimo; non possono essere contigui. I manufatti degli SB devono essere di facile rimozione e costituiti da materiali ecocompatibili ed ecosostenibili, non devono oscurare la visuale e danneggiare il sistema dunale;

• Spiagge Libere con Servizi (SLS), sono spiagge libere, concesse per il 50% della superficie per erogare servizi alla balneazione (bar, ombrellone a richiesta, sdraio, servizi igienici) tra queste spiagge rientrano quelle che ospitano i lotti a vocazione sportiva;

• Spiagge Libere (SL), tutte le aree in cui l’accesso per la sosta e la balneazione è consentito a tutti gli utenti e sono consentite tutte le attività di svago compatibili con la quiete pubblica. Non è consentito l’accesso con mezzi meccanici, il parcheggio, il campeggio e la posa di strutture stabili o precarie. L’accessibilità per le persone con disabilità, l’accesso per tutti ad intervalli non superiori a 150 mt, i servizi igienici, la pulizia e il primo soccorso sono assicurati dal Comune;

• Attività turistico-ricreative diverse da SB e SLS, possono essere chioschi per la somministrazione di bevande, cibi precotti e generi di monopolio; strutture che forniscono servizi ricreativi, di divulgazione scientifica o culturale, strutture per il supporto agli sport acquatici;

Usi diversi del demanio marittimo come ormeggi per la nautica, la pesca, attività di rimessaggio, corridoi di lancio.

L’equilibrio tra spiaggia libera e spiaggia in concessione

Secondo la legge regionale di riferimento, il territorio demaniale marittimo utile alla balneazione, individuato con la Linea di Costa Utile, deve essere ripartito in due percentuali: il 60% di libera fruizione, diviso in Spiaggia Libera (SL) e Spiaggia Libera con Servizi (SLS), e il restante 40% può essere adibito a Stabilimenti Balneari (SB).Le SLS devono avere una consistenza non superiore al 40% delle aree destinate alla libera fruizione.

Il Piano delle Coste di Lecce, nell’individuare i lotti concedibili per le attività di Stabilimenti Balneari (SB) e Spiaggia Libera con Servizi (SLS) rispetta le proporzioni, destinando a SB il 22% della Linea di Costa Utile. Del restante 78%, il 12,89% è destinato a Spiaggia Libera con Servizi e l’87,11% a Spiaggia Libera

Oltre a definire gli usi della costa, il Piano individua anche il sistema dei percorsi di accesso alla spiaggia, i servizi pubblici minimi e i parcheggi, gli elementi detrattori del paesaggio e le barriere architettoniche da rimuovere, le misure e le azioni necessarie alla riconversione graduale degli edifici di difficile rimozione in architetture sostenibili, la gestione delle biomasse vegetali per la rigenerazione delle dune.

Le norme tecniche di attuazione del Piano disciplinano l’assegnazione dei lotti ai concessionari mediante la pubblicazione di bandi di evidenza pubblica.

numeri complessivi del Piano comunale delle Coste alla sua entrata in vigore sono i seguenti:
59 Spiagge Libere; 19 Stabilimenti Balneari; 8 Stabilimenti Balneari in area erosa la cui concessione è legata agli esiti del monitoraggio triennale dell’erosione; 8 Spiagge Libere con Servizi di cui 1 per la concessione è legata agli esiti del monitoraggio dell’erosione; 1 Spiaggia Libera con Servizi in deroga con pedane (concessione speciale per animali); 10 Chioschi; 7 WC pubblici; 7 Ambiti di divulgazione; 4 Strutture Sportive; 1Centro Tartarughe; 2 Strutture per Giochi acquatici; 9 Punti di Ormeggio + corridoi di lancio. Il Comune, di concerto con la Regione, ha deciso di tenere sospesa la concessione 12 Spiagge Libere con Servizi, adibendole momentaneamente a Spiagge libere, nelle more degli esiti del monitoraggio degli SB esistenti in tratti a forte erosione.

Percorso Piano Comunale delle Coste - San Cataldo faro al tramonto

Il percorso del Piano delle Coste di Lecce

Il Piano Comunale delle Coste è l’esito di un processo articolato svolto tra vari Enti, professionisti ed esperti incaricati ed il percorso di partecipazione attivato dall’amministrazione comunale.

La vicenda del PCC di Lecce comincia nel 2013 con l’avvio alla redazione del Piano; nel 2017, in sede di Valutazione Ambientale Strategica, i pareri dei soggetti competenti in materia ambientale (SCMA) evidenziarono carenze su aspetti relativi alla tutela dei beni culturali costieri e dei cordoni dunari, assenza di valutazioni paesaggistiche sulle nuove concessioni demaniali e la mancanza di studi geomorfologici e botanico-vegetazionali. Interrotta la procedura Vas, il Comune di Lecce procedette al riallineamento del Piano ai pareri e agli studi richiesti dai Soggetti Competenti in materia Ambientale (SCMA) e avviò, nel gennaio 2019, un nuovo procedimento VAS. Nel maggio del 2019 la Commissione Vas espresse i propri pareri.

Per favorire la conoscenza del Piano, il Comune avviò un Dibattito Pubblico ai sensi della LR 44/2012 invitando al confronto istituzioni, portatori di interesse e comunità cittadina.

Il Dibattito Pubblico, articolato in giornate della conoscenza, forum e tavola rotonda finale, si svolse tra il settembre e l’ottobre del 2019 (leggi il report) e consentì un aggiornamento delle previsioni del PCC promuovendo una sintesi tra i contributi dei SCMA e degli stakeholder.

La Giunta comunale, a valle del Dibattito Pubblico, dopo aver adeguato il Piano agli esiti del Dibattito, lo ha adottato nell’agosto del 2020, aprendo la fase delle osservazioni da parte dei portatori di interesse e cittadini. Il 27 settembre del 2021 il Consiglio comunale ha approvato il Piano inviandolo alla Regione Puglia per la verifica di compatibilità al PRC, la giunta regionale a febbraio 2022 con la D.G.R. 179/22 ha dichiarato il piano compatibile al PRC con obbligo di recepimento di alcune prescrizioni.

Recepite le prescrizioni della Regione Puglia, l’11 luglio del 2022 il Consiglio comunale di Lecce ha approvato definitivamente il Piano Comunale delle Coste.

Per informazioni:

maurizio.guido@comune.lecce.it

News ed Eventi